
Ciao a tutti e benvenuti nello spazio dedicato alle interviste videoludiche!
Oggi sono emozionatissima, abbiamo qui con noi Federico Viola, principalmente noto per aver dato la voce a Katsuki Bakugou nella serie animata My Hero Academia, ad Ajay Ghale in Far Cry 4, a Eivor in Assassin’s Creed Valhalla, Henry Green in Assassin's Creed: Syndicate e V in Cyberpunk2077.


Benvenuto Federico! Innanzitutto raccontami di te: com’è nata la tua passione per
i doppiaggi?
La mia passione è nata quando
ero solo un ragazzino e come tutti guardavo i cartoni animati. Erano gli anni
novanta e cominciai anche a giocare ai miei primi videogiochi: in particolare
ci furono alcuni cartoni animati (come ad esempio Le Tartarughe Ninja) e alcuni
videogiochi (posso citare Mafia, Max Payne e in negativo, per via del
doppiaggio fatto malissimo, Metal Gear Solid) con cui mi divertivo a
riconoscere le diverse voci che si alternavano nei prodotti di cui fruivo.
Cominciavo a farmi domande circa la presenza della stessa voce in diverse
creazioni: all’epoca non c’era internet quindi era tutta una questione di “orecchio”.
Cioè, internet c’era, ma era ancora in fase embrionale e non si sapeva in linea
di massima neanche cos’era un doppiaggio: da lì ho iniziato ad interessarmi, a
capire cosa poteva essere, come funzionasse, quindi qualche anno dopo cominciai
a frequentare il teatro, a studiare recitazione e successivamente, intorno ai
diciannove/vent’anni, cominciai a rendermi conto che era ciò che avrei voluto
diventasse la mia professione.
Avresti mai immaginato
di diventare la voce di alcuni dei personaggi dei videogiochi più famosi e
amati degli ultimi anni?
Beh (ride, ndr) ovviamente era uno dei miei più
grandi sogni ad essere sincero e mi piacerebbe davvero tantissimo che facessero
un remake del primo Metal Gear Solid per poter dare voce a Solid Snake: questo
forse è uno dei miei più grandi desideri insieme ad un remake magari di Legacy
of Kain e, perché no, un Final Fantasy anche se sarebbe impossibile perché, ahimè,
non hanno il doppiaggio. Vedere che si stanno avverando i miei più grandi sogni
è una grande, immensa gioia. Su questo non c’è alcun dubbio.
Cosa hai provato,
giocando i titoli, sentendo la tua voce che ti accompagnava durante le sessioni
di gaming?
Inizialmente, quando
sei ai primi doppiaggi e cominci a dare la tua voce ai prodotti di cui fruisci
e a sentirti in tv, devo dire che ci si sente spaesati e non si realizza a
pieno il fatto che quella voce è proprio la tua. Man mano che si va avanti con
l’esperienza e il lavoro ci si fa “abbastanza” l’abitudine (però
devo ammettere che ai prodotti cinematografici ancora non ho fatto l’abitudine
proprio perché è veramente bello potersi sentire all'interno di un cinema grazie all’audio perfetto).
Nei videogiochi invece credo che sarà impossibile abituarmici soprattutto per
quanto riguarda i doppiaggi che ho fatto in cui ho dato la mia voce per il
protagonista della storia: tutt’ora non riesco a capacitarmene!
Immagina ad esempio Cyberpunk2077 in cui il protagonista lo crei tu
grazie alle varie possibilità di personalizzazione: io ho la fortuna di aver
avuto la possibilità di personalizzazione massima, mettendo anche la mia voce!
(ride divertito, ndr.) e quindi devo dire che mi fa sentire sicuramente un po' “strano”
da quel punto di vista. Ancora oggi, nonostante siano ormai 11 anni che faccio
questo lavoro, le emozioni sono le stesse e la gioia e la soddisfazione che
provo mi rendono davvero felice.
Noto con piacere che
sei un fan della saga di Assassin’s creed come me: qual è il capitolo che hai
preferito tra tutti?
Seguo saga di Assassin’s Creed dal primissimo capitolo, sono un grande fan e devo dire che l’ultima
trilogia dedicata alle origini degli assassini (a parte Valhalla, ma non perché
ho dato la voce a Eivor) mi ha fatto un po' “disinnamorare” del prodotto. Con
Valhalla devo dire che hanno riavuto la mia attenzione in modo totalmente
positivo e quindi non ci resterà che vedere i prossimi capitoli dove ci
porteranno. So che come pensiero potrebbe essere Mainstream ma la saga che ho
preferito di più in assoluto è stata quella dedicata ad Ezio Auditore che è
senz’altro la meglio riuscita secondo me sotto ogni punto di vista. Mi piaceva
un sacco il gameplay anche se la gente in linea di massima si lamentava perché era
troppo facile: io personalmente mi divertivo tantissimo!
Parliamo di opere videoludiche: in primis,
essendo un gamer, quali sono i titoli a cui sei più affezionato e perché?
Questa è una domanda
difficilissima perché sono una marea! Diciamo che quelli a cui sono più
affezionato sono i titoli che mi hanno formato a livello videoludico, come
persona ma anche come attore e doppiatore. In particolare, alcuni li ho citati
prima: Max Payne, il primissimo Metal Gear Solid grazie alla quale ho scoperto
che dietro il mondo dei doppiaggi esistevano anche quelli fatti molto male, il
primissimo Mafia che a parer mia fu epico, tutta la saga di Metal Gear e la
saga di Legacy of Kain, in particolare il primissimo Soul River perché oltre avere
un doppiaggio stupendo aveva anche un adattamento dei dialoghi con una parlata
arcaico-aulica che ricordava (e secondo me a tratti superava) l’adattamento dei
dialoghi de I Cavalieri dello Zodiaco degli anni ottanta. Aggiungo a questi
(che per me sono capolavori assoluti) la saga di Uncharted, i The Last of Us,
Life is Strange, un videogioco che non conoscono in tantissimi che si chiama
Spec Ops:The Line che ho adorato per la sua sceneggiatura.
Recentemente, ho scoperto i Final Fantasy durante il periodo del
lockdown: mi son detto “non mi posso definire un videogiocatore completo se non
gioco i FF” quindi ho giocato dal VII al XV più il VII remake e ammetto che
quello che mi ha devastato l’anima dal punto di vista emotivo (ho acquistato
anche il quadro da esporre in casa) è senza dubbio Final Fantasy VI nonostante
sia un gioco molto vecchio mi ha colpito sotto tutti i punti di vista e credo
che sia una delle opere più belle e complete concepite dalla mente umana.
C’è un gioco in particolare che senti di consigliare?
Assolutamente Spec Ops:The Line se amate le
belle storie e, se non l’avete giocato, Final Fantasy VI che consiglio di
giocare con una guida perché se no si rischia di
perdere circa il 70% del gioco e della
storia quindi credo sia fondamentale per godersi a pieno il titolo: sono
entrambi capolavori, il primo perché è un’opera che purtroppo non conoscono in
tanti e il secondo perché secondo me se non lo apprezzate non avete un’anima :D
Da gamers sappiamo che
il protagonista di ogni videogioco è molto importante dal punto di vista
emozionale ed è colui che, in gran parte, ci fa amare poi il titolo. Detto
questo, il personaggio a cui sei più legato a cui tu stesso hai dato voce?
Direi assolutamente gli ultimi due doppiaggi a
cui ho lavorato: V di Cyberpunk2077 e Eivor di Assassin’s Creed Valhalla. Non
potrei scegliere tra i due perché mi hanno dato tantissimo, spero di aver a mia volta dato
tantissimo con il mio lavoro e hanno rappresentato personalmente delle epoche
specifiche della mia vita perché, nonostante voi li abbiate visti uscire in
contemporanea, per me è stato un anno intero di lavoro per Cyberpunk2077 (che è
stato presentato al pubblico molto tempo dopo aver terminato il doppiaggio) e
quasi un anno intero anche per Valhalla: hanno rappresentato quindi due epoche
della mia vita molto intense ed importanti in cui mi identifico sia a livello
lavorativo che a livello personale per la mia crescita. Oltre questo, sono
state davvero due bombe a livello videoludico: sappiamo benissimo che Cyberpunk
ha avuto dei problemi e spero vivamente che venga sistemato a dovere in modo
che tutti possano goderselo al pieno del suo splendore. Valhalla è un assassin’s
Creed quindi io da fan sfegatato feci dei provini già dalla creazione del terzo
per doppiare Connor che però non superai per via del fatto che in quel momento ero
ancora molto giovane e non avevo ancora conseguito l’esperienza adatta, ma
posso assicurarvi che all’epoca tentai già di “imbucarmi” :D
Ogni lavoro sappiamo che ha sia pregi che difetti: quali sono i pregi e quali sono i difetti del ruolo che hai intrapreso?
Purtroppo come in tutti i
lavori ci sono gioie e dolori e, in questo mestiere, di dolori ce ne sono tanti
soprattutto i primi anni quando hai bisogno di farti conoscere. Diciamo che per
quanto riguarda l’aspetto videoludico si trova in quasi tutte le produzioni
principalmente la problematica del non avere il video durante il doppiaggio,
sono pochissime le produzioni che ti permettono di avere il video in quel
momento semplicemente perché la localizzazione, essendo abnorme, avviene in
contemporanea con lo sviluppo, motivo per cui non esistono ancora i video. Immaginate di localizzare un open world (ormai sono quasi tutti
open world): come si farebbe a ritagliare ogni singolo pezzo del giocato, che
avviene anche durante il giocato stesso? Non si può fare, quindi semplicemente
ti inviano i file audio del doppiatore originale, che anch’esso incide senza
vedere niente: questo perché “costruiranno” il gioco su ciò che ha doppiato lui
o sulla motion capture cha farà lui in quel momento. Per noi più o meno è la stessa
cosa. Ovviamente, non avendo dei riferimenti visivi, sbagliare è molto
probabile quindi è per questo che spero sempre, nel caso ci sia qualche svista
o qualche piccolo errore che può capitare, che i giocatori siano clementi
sperando che possano conoscere e capire anche la parte del nostro lavoro a
differenza dei doppiaggi di film, cartoni animati e serie tv in cui vediamo
quello che stiamo facendo avendo i video in quel momento. Per me che sono gamer
magari da una parte può essere un pelo più semplice perché anche non vedendo le
immagini so di cosa sto parlando, so che tipologia di opera è e quando mi
spiegano vagamente le scene cerco sempre di creare al meglio nella mia testa
come dovrebbe essere l’intonazione e il pathos perfetti per quell’occasione
nello specifico.
C’è una frase in particolare che ti ha colpito
di più interpretare?
Beh, assolutamente si: ODINO E’ CON NOI. Quella frase ovviamente è stata EPICA. È presente sia nel trailer che nel gioco, ma nel trailer è decisamente molto più d’impatto.
Cosa consiglieresti a
chi vuole concentrarsi sulla carriera del doppiatore?
È senz’altro
un lavoro complesso, consiglio assolutamente di arrivare con tutte le basi al
posto giusto. La recitazione e la dizione sono molto importanti (bisogna
infatti saper parlare ed esprimersi in italiano corretto e perfetto) perché il
microfono coglie tutto, non c’è possibilità di errore. Detto questo, tanta
educazione nel porsi e nel proporsi e sicuramente tanta caparbietà ed
obiettività verso se stessi perché tante persone vorrebbero intraprendere
questo percorso e mestiere ma purtroppo non tutti sono preparati per farlo e
non è di certo un lavoro per chiunque.
A chi ha il talento e la preparazione, consiglio assolutamente di non
demordere e trovare il proprio modo per potersi approcciare a questo settore
complesso ma pieno di soddisfazione.